lunedì 2 luglio 2012

Lascio il Laos, torno a Bangkok

Con un aereo a elica della Bangkok Airways da 70 persone, e riempito solo con 20, siamo partiti dal minuscolo aeroporto di Luang Prabang alla volta di Bangkok.
Il viaggio è stato un po' movimentato, tra turbolenze e salti vari, ma tutto sommato due ore passate in fretta. Solito effetto sauna una volta arrivati a Bangkok, non c'è verso, peggio di Luang Prabang (anche perchè l'ultimo giorno lì eravamo stati graziati da una pioggia rinfrescante).


A Bangkok mi è venuto a prendere autista post-hippy con macchina vintage e Elvis Presley nel lettore cd: un personaggio da film di Kaurismaki, fuori dal tempo. E siamo arrivati nel bizzaro bed&breakfast che era stato definito vegetariano in qualche sito web ma che in realtà è solo "organic" e per far capire che non voglio bestie nel piatto sto sudando sette camicie, anche in questo momento. Il personale, pur gentilissimo, sembra colto da rimbambimento genetico, ma forse solo ignorano la lingua o il concetto di non sbranare animali o ciucciarne le secrezioni, non so che dire. Perfino nei villaggi sperduti del Laos parevano più svegli.
Comunque, questa è la mia stanza, il mio bagno (anch'esso vintage), la sala veranda al piano terra e alcuni scorci del primo e del secondo piano:






quando arriva un ospite nuovo trova il suo nome sulla lavagna

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